S.O.S.  MARE PULITO IN CALABRIA

Ogni anno all’approssimarsi dell’estate, da calabrese mi chiedo con apprensione che mare troverò in Calabria. Il mio interessamento in realtà è duplice; è sicuramente personale, perché, da quando sono nata, non ho mai mancato un appuntamento estivo con il mare, neanche da quando, e sono passati ormai, incredibilmente, quasi trent’anni, abito fuori: sempre presente a gustarmi quella straordinaria distesa d’acqua, rigenerante, rassicurante, trasparente, salutare….. almeno fino a una decina di anni fa, momento in cui anche il mare è stato snaturato, privato della sua purezza, dei suoi colori, del suo profumo, anch’esso vittima del regresso economico, sociale e civile di questa Italia sempre meno vivibile.

E quindi la mia personale speranza ad ogni prossima estate è che il governatore di turno riesca, tra sollecitazioni varie ed interessi più o meno generali a risolvere il problema del mare inquinato: problema in cui si imbatte appena insediato, e che si impegna a risolvere per l’estate successiva, che sistematicamente diventa estate scorsa senza che niente cambi.

L’interessamento però non è solo personale, ma per tutta la collettività calabrese. Perché il mare oltre che un’attrazione per chi in Calabria è nato o vive, rappresenta una risorsa chiave, il potenziale motore dell’economia della regione, attorno al quale sarebbe possibile costruire un sistema produttivo in grado di creare crescita economica, sociale e civile.

E’ per questo che voglio sperare che gli amministratori avranno finalmente tempo per risolvere questo problema vitale per una regione povera come la Calabria.

E che non si limitino ancora a spendere denaro (pubblico) per pubblicizzare le sue bellezze, perché è improbabile che la pubblicità da sola generi turismo anzi, se i turisti vengono attirati senza aver creato prima le condizioni necessarie (infrastrutturali, culturali,…), si può provocare un effetto boomerang perché in questo caso non solo non torneranno più i turisti delusi ma molto probabilmente neanche tutti gli altri raggiunti dal passaparola!

E che non cerchino poi ancora di convincere i malcapitati che il mare è pulito, che quello che vedono galleggiare è frutto di un’illusione ottica!

Sì, voglio essere ottimista e credere che gli amministratori riusciranno per un’estate non lontana ad occuparsi anche di quello per cui sono eletti (e vengono pagati con i soldi dei cittadini), cioè dei problemi della società calabrese, e troveranno quindi il tempo per pensare ad un piano di marketing territoriale per lo sviluppo della regione, partendo da una ricognizione delle risorse di cui essa dispone per valutare poi cosa può offrire e individuare le iniziative necessarie di cui la campagna promozionale, mirata a raggiungere i potenziali clienti, rappresenta il tassello finale e non iniziale.

Ricordando che turismo significa prima di tutto funzionalità degli impianti di depurazione, smaltimento dei rifiuti, iniziative ambientali, cura del paesaggio – o meglio in questo caso recupero di un paesaggio deturpato da un’edilizia selvaggia-, cura di arredo urbano e spiagge, educazione ambientale.

Sì, voglio sperare che il conseguimento in tale settore di riconoscimenti quali la “bandiera blu” della Fondazione per l’educazione ambientale, possa rappresentare un primo obiettivo comune per politici e cittadini calabresi.

Voglio vivere in una società migliore, ma soprattutto mi auguro di lasciare una società migliore alle prossime generazioni: e ancora di più vorrei che questi fossero gli obiettivi dei politici e degli amministratori calabresi e più in generale italiani, che sembrano invece da troppo tempo “in tutt’altre faccende affaccendati”!